mercoledì 9 febbraio 2011

Siamo solo amici di Luca Bianchini


Parlare del proprio scrittore preferito non è una cosa che mi risulta molto facile (e, infatti, in tanti anni di blog, questo e quello vecchio, non l'ho mai fatto). E il motivo è semplice, per me tutti i suoi libri sono un'esperienza diversa dalla semplice lettura di un romanzo. Li vivo. E penso che questo sia dovuto al fatto che sono romanzi che hanno un carattere corale, che parlano di tutto senza alcun riserbo e nessuno giudica mai nessuno. E se Instant Love (il suo romanzo d'esordio) rimane comunque il mio preferito in assoluto, questo Siamo solo amici lotta per il secondo posto con il terzo romanzo Se domani farà bel tempo. Quanto aveva ragione Luca Bianchini, in risposta a una mia mail, dicendomi che questo ultimo suo lavoro mi sarebbe piaciuto. Mi ha lasciato senza parole. Anche questo, è un romanzo corale: tutti sono protagonisti, con le loro vite, i loro guai, i loro desideri e i loro rimorsi. Nessuno giudica nessuno. Neanche il narratore quando descrive le loro azioni da un qualsiasi giudizio fra le righe. Ognuno di loro ha una sua vita e come tale deve essere rispettata. Ah, se tutti facessero così, che mondo sarebbe. Il libro parla di amore e di amicizia, di come a volte questi due sentimenti si intreccino fra loro, o addirittura si scambino. Perchè se c'è un errore nel quale, a volte, cadiamo è che consideriamo i sentimenti come un qualcosa di statico. Invece, di statico, non c'è niente. La storia ruota attorno ai due protagonisti principali due portieri, uno d'albergo, Giacomo, e uno calciatore, Rafael. La loro amicizia per caso fa da fil-rouge a tutta la storia e alle persone che hanno a che fare con loro. Ottima la fotografia di Siamo solo amici. A far da sfondo alla storia si alternano una splendida Venezia descritta in tutto il suo languido splendore, una Torino superba e Trezzano. Luca Bianchini riesce nella magia di farti entrare nel mondo che descrive appena leggi la prima pagina e fa in modo che tu viva quello che lui descrive, un turbinio di emozioni, speranze e paure. Sensazioni che ognuno di noi, se non proprio nella forma in cui vengono descritte, ha provato. Fino al finale col botto, senza parole. Meraviglioso il fatto che ogni suo libro parli ancora un pò dei personaggi di precedenti romanzi, gli sarò grato per sempre per averci parlato ancora un pò di Daniele, Rocco e Viola. Bravo, bravissimo 10+.

"per un attimo, Giacomo vide sfilare davanti a sè persone e cose, senza riuscire ad afferrarle, come se i ricordi fossero acqua corrente che ti accarezza le mani senza lasciare tracce, mentre il tempo ti mette al muro chiedendoti: "Sarebbe questa la tua vita?" (pag. 12)

"Ogni oggetto del passato contiene una risposta" (pag. 329

"Un amore sottinteso come tanti, incapaci di spiccare il volo eppure in grado di farci vivere meglio, nell'attesa che il sogno diventi realtà" (pag. 58)

"...come se per lui il mondo dovesse essere senza errori, ma senza errori il mondo sarebbe noioso come i discorsi dei politici." (pag. 100)

"gli amici sono come le piante: hanno bisogno di tempo e di cure". (pag. 103)

"Aveva l'energia magica degli innamorati, quando gira tutto per il verso giusto." (pag. 106)

"Ci sono confessioni che arrivano senza il bisogno di essere pronunciate, altrimenti non ci si spiega come mai le madri sappiano sempre tutto." (pag. 156)

"Ogni cosa andrebbe vissuta almeno due volte. Come i libri che rileggiamo, o i film in cui recitiamo le battute a memoria." (pag. 158)


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