lunedì 28 febbraio 2011

Atelier Fontana: quando la vita è veramente un film

Sono rimasto piacevolmente colpito dalla miniserie trasmessa da Rai 1 ieri sera, Atèlier Fontana. Oltre che dalla buona prova degli attori e la splendida ricostruzione storica, ciò che più mi ha colpito è sicuramente la storia delle tre sorelle Fontana. Storia di una favola di un Italia degli anni '40. Storia che nella sua drammaticità è paurosamente bella, così particolare da sembrar scritta da un abilissimo sceneggiatore. E' la storia di un riscatto sociale, è la storia di un sogno che si realizza mentre l'Italia sta vivendo il suo peggiore momento. Attendo con ansia la seconda puntata stasera. Se vi siete persi la prima, non mancate stasera, credo ne valga la pena!

giovedì 24 febbraio 2011

Come lo sai


Film strano quello che ho visto ieri sera al cinema: Come lo sai. Un film che, più che da grande sala, è piuttosto per un home-video. Da grande appassionato di commedie brillanti americane sono rimasto un pò basito da tutto il film, non tanto per la storia, che segue il classico fil-rouge di tutte quelle made-in-hollywood, quanto per la lentezza del film e una sceneggiatura a mio parere non molto brillante in alcuni punti. Questi tipo di film, secondo me, diventano ottimi, se oltre il bel soggetto, hanno anche una buona base di dialoghi brillanti. Ecco, qui, in alcuni punti un pò latitavano. Ottimi, invece, gli aforismi che George, intepretato da Paul Rudd, ogni tanto tira fuori, e la storia. storia, che da genere, è semplice: Lisa, una sempre perfetta Reese Whiterspoon che, tra perentesi, io adoro, è una sportiva modello, con una vita perfetta, fino a quando non viene fatta fuori dal giro della nazionale. In questo brutto periodo della sua vita coltiva la sua storia d'amore col fastidiosissimo personaggio di Matty, interpretato da un buon Owen Wilson. Una storia che si basa sul niente, dove Matty diventa l'emblema dello sportivo idiota. In tutto questo trambusto conosce George, anche lui in un periodo buoio della sua vita. I due, diventano amici e poi...beh, poi, il film procede a gonfie vele verso la sua fine.

Buon film, non eccellente, ma sufficientemente carino da far trascorrere una buona serata agli amanti del genere.

domenica 20 febbraio 2011

Perchè Sanremo è Sanremo


Io sono un grande appassionato di festival. Ogni anno, se posso, non mi perdo niente. E anche quest'anno ho cercato di far così. Dal punto di vista di spettacolo televisivo, debbo, a malincuore, dire che forse è stato uno dei peggiori, forse pari a quello di Panariello. Si salvano solo Luca e Paolo, meravigliosi sempre, se si esclude il loro esser ingessati alla prima puntata, ma sfido chiunque a non esserlo. Il loro percorso è stato poi un crescendo. Altra perla, sicuramente Roberto Benigni. Qualsiasi cosa faccia è sempre intrisa di poesia, lui stesso penso sia poesia e spettacolo. Un'ora di arte. Punto qualsiasi parola in più o commento è superfluo. Fiero di essere pratese come lui.




E passiamo alla musica. Dal punto di vista musicale, ho preferito altri festival. A questo giro nessuna canzone mi ha letteralmente stragato. Premesso che la canzone di Vecchioni è sublime, le altre che più ho amato sono state, senza dubbio quella di Nathalie,Vivo sospesa, qui potete vederla e sentirla nella splendida versione con L'Aura.

Al mio personalissimo secondo posto metto Luca Barbarossa e Raquel Del Rosario con Fino in fondo, splendida.

Al terzo posto una nuova Giusy Ferreri, che a mio parere, patirà il non avere fra i suoi autori Tiziano Ferro, ma che, stonatura a parte nella prima puntata, ha tirato fuori un buon pezzo. Il mare immenso.

I modà e Emma non mi hanno stregato, ma la versione della loro Arriverà con Francesco Renga è fantastica.

E, infine, Anna Tatangelo...oh, non so come spiegarmelo, ho già contattato i migliori specialisti, ma a me la sua Bastardo piace!

Per tutto il resto...beh, a livello musicale, comunque un buon festival.
E infine, ricordatevi:
Se la felicità si scorda di voi, voi non vi scordate della felicità
(R. Benigni)

lunedì 14 febbraio 2011

Buon San Valentino

Come direbbe una mia carissima amica...questo è lo spot di una pomiciata...è vero, ma a me piace da morire! Lo trovo spettacolare! Buon San Valentino blog!

sabato 12 febbraio 2011

Immaturi



"...adulti di nascosto, ma che forse adulti non saremo mai..."


finisce così la canzone scritta da Alex Britti per la colonna sonora dell'ultimo film di Paolo Genovese, Immaturi.


Un film delizioso, che mi aveva convinto ancor prima di vederlo e che ha confermato tutta quanta la sua bontà anche dopo la visione. Film che si rivolge essenzialmente ad un pubblico adulto, l'unico, credo, che possa entrare in piena sinergia con il raccontato. Perchè la storia parla di 39enni che dopo vent'anni si ritrovano a studiare per la maturità...un film che copre a mio parere le paure e i desideri dei figli degli anni '70 e '80.


Generazioni di studenti che non avevano il cellulare nè internet, che le versioni le dovevano fare e non bastava una semplice ricerca su google e successivo copia-incolla, che le ricerche erano ore passate in biblioteca a cercare di trovare un argomento e che le foto da applicarci si trovavano sugli album "le mie figurine". Un film che mescola passato e presente in maniera carina, scorrevole, simpatica e mai tediosa. Con una colonna sonora che ti fa fare viaggi nel tempo paurosi, in un sol colpo anni '80, '90 e 2000. Un film che mostra quanto non si smetta mai di crescere, neanche alla soglia dei 40anni.


La trama è semplice, si verifica quello che un qualsiasi ex-studente teme: il dover ricompiere l'esame di maturità. Succedesse a me, che sono in procinto di festeggiare il decennale mi prenderebbe troppo male. Penso che quanto ho studiato in quel periodo non l'ho più fatto in vita mia. Non oso pensare se mi dicessero di rifarlo... Su questo presupposto abbiamo una reunion di un gruppo di amici che si era perso un pò per strada. Ma le amicizie di scuola chi se le scorda, e così è come se tutto fosse tornato a vent'anni prima.


Sceneggiatura ottima, meravigliosi tutti gli attori: Ottimi Ricky Memphis e Ambra Angiolini, fantastici gli altri, ognuno perfettamente a suo agio nel ruolo. E soprattutto ottima la fotografia. Le scene girate sul mare al tramonto tolgono il fiato dalla bellezza.

giovedì 10 febbraio 2011

Detto tra noi: 17 Marzo, festa a metà?


Partiamo da questo presupposto, e chi mi conosce lo sa bene, io sono forse uno dei più antinazionalisti esistenti sulla faccia della terra, quindi forse non sono il più adatto a difendere la festa del 17 Marzo, ma sinceramente tutte queste polemiche le trovo assolutamente puerili. Allora, premetto che, secondo me, sono anacronistiche le idee che inneggiano sia alla patria, sia a una fantomatica nazione padana, in un mondo come quello moderno che va sempre più verso una confederazione (non solo monetaria, spero) europea. Ma, ora, detto fra noi, 150 anni di Stato Italiano vengono solo a questo giro e andranno pur festeggiate in qualche modo! Capisco bene che furono il frutto di una conquista territoriale, ma se uno pensa bene, lo sono stati anche la maggior parte degli stati moderni, quindi è una scusa non accoglibile. E non mi si venga a dire che c'è la crisi bisogna lavorare, giusto per la cronaca quest'anno non c'è una festa rossa neanche a pagarla oro e se pensiamo che pure gli imperatori romani davano al popolo, per farlo star buono panem et circensem, ecco che, visto il periodo e vista proprio la crisi, penso che a tutti un giorno a casa faccia piacere. Anche perchè, forse, è proprio l'occasione per riscoprirsi tutti un pò più uniti. Ah, per le varie Marcegaglia, imprenditori e tutti i politici leghisti che inneggiano al lavoro: mi piacerebbe veder lavorare loro 8 ore al giorno tutti i giorni, senza i loro week-end lunghi una settimana si e l'altra pure, le vacanze una tantum, per vedere se apprezzerebbero o meno stare a casina. Magari, a volte, basterebbe mettersi nei panni degli altri, o se proprio non ce la facciamo avere il pudore di stare zitti.

Il mio, come ovvio è un pensiero personale, se festa rossa sarà me lo godrò questo 17 Marzo, se non lo sarà lavorerò, come ho sempre fatto e come farò; mi cambia poco, ma, magari, dell'unità d'Italia me ne fregherà ancor meno, perchè non ho avuto occasione di pensarci. Un pò come la festa della Repubblica del 2 Giugno, che fino a che Ciampi non l'ha riesumata chi se la ricordava?

Detto questo, buona giornata blog!

mercoledì 9 febbraio 2011

Siamo solo amici di Luca Bianchini


Parlare del proprio scrittore preferito non è una cosa che mi risulta molto facile (e, infatti, in tanti anni di blog, questo e quello vecchio, non l'ho mai fatto). E il motivo è semplice, per me tutti i suoi libri sono un'esperienza diversa dalla semplice lettura di un romanzo. Li vivo. E penso che questo sia dovuto al fatto che sono romanzi che hanno un carattere corale, che parlano di tutto senza alcun riserbo e nessuno giudica mai nessuno. E se Instant Love (il suo romanzo d'esordio) rimane comunque il mio preferito in assoluto, questo Siamo solo amici lotta per il secondo posto con il terzo romanzo Se domani farà bel tempo. Quanto aveva ragione Luca Bianchini, in risposta a una mia mail, dicendomi che questo ultimo suo lavoro mi sarebbe piaciuto. Mi ha lasciato senza parole. Anche questo, è un romanzo corale: tutti sono protagonisti, con le loro vite, i loro guai, i loro desideri e i loro rimorsi. Nessuno giudica nessuno. Neanche il narratore quando descrive le loro azioni da un qualsiasi giudizio fra le righe. Ognuno di loro ha una sua vita e come tale deve essere rispettata. Ah, se tutti facessero così, che mondo sarebbe. Il libro parla di amore e di amicizia, di come a volte questi due sentimenti si intreccino fra loro, o addirittura si scambino. Perchè se c'è un errore nel quale, a volte, cadiamo è che consideriamo i sentimenti come un qualcosa di statico. Invece, di statico, non c'è niente. La storia ruota attorno ai due protagonisti principali due portieri, uno d'albergo, Giacomo, e uno calciatore, Rafael. La loro amicizia per caso fa da fil-rouge a tutta la storia e alle persone che hanno a che fare con loro. Ottima la fotografia di Siamo solo amici. A far da sfondo alla storia si alternano una splendida Venezia descritta in tutto il suo languido splendore, una Torino superba e Trezzano. Luca Bianchini riesce nella magia di farti entrare nel mondo che descrive appena leggi la prima pagina e fa in modo che tu viva quello che lui descrive, un turbinio di emozioni, speranze e paure. Sensazioni che ognuno di noi, se non proprio nella forma in cui vengono descritte, ha provato. Fino al finale col botto, senza parole. Meraviglioso il fatto che ogni suo libro parli ancora un pò dei personaggi di precedenti romanzi, gli sarò grato per sempre per averci parlato ancora un pò di Daniele, Rocco e Viola. Bravo, bravissimo 10+.

"per un attimo, Giacomo vide sfilare davanti a sè persone e cose, senza riuscire ad afferrarle, come se i ricordi fossero acqua corrente che ti accarezza le mani senza lasciare tracce, mentre il tempo ti mette al muro chiedendoti: "Sarebbe questa la tua vita?" (pag. 12)

"Ogni oggetto del passato contiene una risposta" (pag. 329

"Un amore sottinteso come tanti, incapaci di spiccare il volo eppure in grado di farci vivere meglio, nell'attesa che il sogno diventi realtà" (pag. 58)

"...come se per lui il mondo dovesse essere senza errori, ma senza errori il mondo sarebbe noioso come i discorsi dei politici." (pag. 100)

"gli amici sono come le piante: hanno bisogno di tempo e di cure". (pag. 103)

"Aveva l'energia magica degli innamorati, quando gira tutto per il verso giusto." (pag. 106)

"Ci sono confessioni che arrivano senza il bisogno di essere pronunciate, altrimenti non ci si spiega come mai le madri sappiano sempre tutto." (pag. 156)

"Ogni cosa andrebbe vissuta almeno due volte. Come i libri che rileggiamo, o i film in cui recitiamo le battute a memoria." (pag. 158)


domenica 6 febbraio 2011

Dillo con una canzone

"...sarà bello bellissimo travolgente
lasciarsi vivere totalmente
dolce dolcissimo e sconveniente
coi bei peccati succede sempre..."
(Rossetto e cioccolato - Ornella Vanoni - Sheherazade - 2004)


giovedì 3 febbraio 2011

Parto col folle


Serata diversa ieri sera al cinema. Mi son voluto regalare una visione di un film che tendenzialmente non è il mio genere, ma che ci stava bene, visto il periodo non brillante. Una bella commedia, made in U.S.A. diretta da Todd Phillips. Diciamolo subito, non mi aspettavo niente e, forse, è stato meglio così. Perchè quando hai a che fare con un film comico e ti guardi il trailer ecco che hai bruciate tutte le migliori battute, se non si regge su altro. Io il trailer non l'avevo mai visto, il mio, è stato un appuntamento al buio con Due Date (titolo originale). La storia è semplice: c'è Peter (Robert Downey Jr.) uomo ricco ed elegante che sta tornando a casa dalla sua amata che si incontra e si scontra (citiamo la D'Avena, vai, che male non fa) con Ethan (Zach Galifianakis), al quale, diciamocelo, manca qualche giorno. I due sono costretti, per una serie di sfortunati eventi, a farsi il coast-to-coast insieme. Il film è simpatico e recitato benissimo. La cosa che più mi è piaciuta, però, non è il momento famme ridè, che mi ha strappato giusto qualche sorriso (ripeto, non sono amante del genere) quanto piuttosto la linea gialla sotto la trama, il messaggio che si voleva dare dell'amicizia. Ho trovato delizioso il momento della prova d'attore di Ethan nel bagno pubblico e sublime quello sul grand Canyon. Il tutto condito da una strepitosa colonna sonora, di quelle che basta sentire una nota e ti senti oltreoceano. Da vedere assolutamente! anche solo per il momento più esilarante del film: il cane Sonny che...e no...non posso dirlo! ...è forse il momento più divertente del film!